Al séndec sul “Dopo di noi”, e altro

Matteo Mesini e la redazione Sul Serio

La Redazione ha approfittato della consegna firme per Pierangelo a Matteo Mesini per fare due chiacchiere

La Redazione di Sul Serio in Municipio

Sindaco, cosa faceva prima di essere sindaco?
Ho studiato ingegneria a Modena e ho lavorato in alcune aziende del territorio nel campo della meccanica.

Qual è la sua giornata tipo da sindaco?
Il sindaco non ha una giornata tipo, sono tutte diverse, l’agenda è sempre piena, ogni giorno c’e sempre qualcosa di diverso. Incontro associazioni, cittadini, imprenditori, tengo delle riunioni con gli uffici: è la parte bella perchè è molto stimolante, ma anche molto faticosa. La mia giornata è sempre piena, non ci si annoia mai!

Quanto è difficile il lavoro da sindaco? Se lo immaginava così?
Non sapevo come sarebbe stato, me lo immaginavo impegnativo.E’ sempre una scoperta perchè ci sono tante attività diverse: alcune più difficili, altre più belle e gratificanti. Ad esempio gli eventi, le iniziative delle associazioni, la relazione con le persone,sono la parte più soddisfacente di questo lavoro; poi c’è una parte più impegnativa, perchè la città ha delle aspettative molto alte, e i cittadini hanno delle richieste, si devono affrontare situazioni complesse, per le quali non sempre si ha la soluzione immediata. Non è possibile dire di sì a tutti, perchè magari non ci sono le risorse in quel momento, si devono fare delle scelte, e progettare rivolti al futuro, chiedendosi ad esempio: come sarà la città tra 5 anni? I sindaci hanno sempre mille idee, e vorrebbero fare tutto, ma tutto subito non si riesce a fare…

Una situazione che ci preme molto è l’accessibilità al castello di Montegibbio, luogo dove le nostre associazioni organizzano molti eventi. I sassi e la salita rendono molto difficile per chi è in carrozzina o ha problemi di mobilità raggiungere il cortile del castello. Cosa ci puoi dire riguardo a questo tema? E’ presente nella vostra agenda?
E’ un argomento che ci interessa molto, e sarebbe bello, proprio perchè voi organizzate lì molti eventi, mettere insieme in futuro un progetto condiviso: il come lo potremmo decidere insieme, perchè voi siete senz’altro più attenti di me e potete dirci se un progetto funziona o meno.

Durante la campagna elettorale hai avuto modo di incontrare tante persone: la cittadinanza ti è sembrata consapevole e coinvolta rispetto alla tematica del “dopo di noi”?
E’ una bellissima domanda. Vi direi che è una tematica ancora poco sentita dalla cittadinanza, un po’ di più dalla politica. Il “dopo di noi” è un tema che stiamo cercando di affrontare con i sindaci di Fiorano, Formigine e Maranello; sul territorio è presente una rete di imprenditori e di fondazioni interessata ad investire e contribuire a progetti come questo. Credo che nei prossimi anni qualche primo progetto possa nascere; c’è poi da capire la dimensione e la capacità di risposta. Il bilancio dell’Unione dei comuni sul Fondo Welfare, mettendo insieme tutte le risorse disponibili, è alto: ma noi siamo “affamati”, non dobbiamo accontentarci, quando nascono nuove esigenze dobbiamo interrogarci su come poter rispondere alle stesse. Il nostro è un territorio ricco di proposte, e spesso le famiglie si spostano per soddisfare le esigenze assistenziali ed educative, proprio per questo ci sono richieste più alte delle risorse disponibili…Mantenere i servizi già esistenti rende difficile pensare di poter investire grandi cifre su nuovi progetti senza tagliare altro.
Questo è triste, faticoso…è la parte difficile dell’essere sindaco.

La consegna di firme “Un monumento a Pierangelo” al Sindaco Matteo Mesini da parte della Redazione e di Alberto Bertoli